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Banksy a Betlemme

Betlemme, Israele
Panorama, Betlemme
Vecchio e ragazzo, Betlemme
Vicolo, Betlemme
Moschea di Omar, Betlemme
Basilica della Natività, Betlemme
Interno Basilica Natività, Betlemme
Banksy angelo, Betlemme
Banksy, Betlemme
Banksy, Betlemme
Muro di separazione, Betlemme
Murales città Gerusalemme, Betlemme
Murales di denuncia, Betlemme
Murales, Betlemme
Banksy, Betlemme
Banksy, Betlemme
Make hummus not wall, Betlemme
La barriera di separazione, Betlemme
Banksy, Betlemme
Murales donna soldato, Betlemme
Banksy, Betlemme
Banksy, Betlemme
Aida Camp, Betlemme
Remember woman and children,Betlemme
Campo profughi aida, Betlemme
Ragazzi aida camp, Betlemme
Murales we will win, Betlemme
Ragazzo con kefiah, Betlemme
Ericailcane, Betlemme
Guerriglia urbana, Betlemme
Ericailcane, Betlemme
Barriera di separazione, Betlemme
Guerriglia urbana, Betlemme
Muro divisorio con torretta,Betlemme
Palestinesi vs soldati Israeliani

Murales e scontri lungo il muro 

Come ti immagini Betlemme? Scommetto come un piccolo paesino con case di pietra immerso tra i monti, magari con tanto di pecorelle e pastori. Mi dispiace deluderti ma la città natale di colui che viene considerato il Messia nella religione cristiana, è un posto frenetico e trafficato, con masse di turisti in pellegrinaggio.

Personalmente quando ho visitato Betlemme avevo un unico scopo: vedere con i miei occhi il muro che divide Israele dalla Palestina e i murales di Banksy lo street artist più famoso al mondo.
 
Alla ricerca di Banksy
 

Giunta a Manger Square, la piazza in cui si trova la Basilica della Natività, ho cominciato a guardarmi intorno, come alla ricerca di un cartello che mi indicasse come raggiungere il muro o dove si trovassero i murales.

 

La piazza invece era solo stracolma di gruppi organizzati, impazienti di vedere il luogo in cui si narra essere nato Gesù Cristo - al piano inferiore della basilica si trova la grotta della natività - un buco nel pavimento con una stella a 14 punte intorno: è questo il luogo più sacro per i cristiani sulla terra; molti pellegrini si inginocchiano e baciano terra.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Mentre mi guardavo attorno, mi si avvicina un tassista che leggendomi nel pensiero mi chiede: “Sei qui per Banksy, vero?” e mi mostra una serie di fotografie dei dipinti più famosi “se vuoi ti ci posso portare”. Rispondo: “Sì, sono qui per questo” e inizio a contrattare sul prezzo del giro in taxi (si parte dai 50 NIS all’ora/11,5 euro l’ora).

 

Se vuoi vedere il muro e i murales, il mio consiglio è di farti guidare da qualcuno del posto. Pensa che uno dei dipinti più famosi, il ragazzo che tira un mazzo di fiori, si trova sul muro di autolavaggio e non si vede dalla strada.

 

Nel tragitto conosco meglio colui che sarà la mia guida lungo la barriera di separazione Israeliana. E’ un professore di filosofia, la mattina insegna in un liceo e il pomeriggio fa il tassista per arrotondare ma soprattuto per denunciare le condizioni dei palestinesi ai turisti.

 
lI muro che divide Israele dalla Palestina
 

Mi racconta storie e aneddoti su come gli Israeliani, oltre ad aver eretto un muro di cemento armato alto 8 e lungo più di 700 metri per confinare la Cisgiordania - decisione del governo Sharon nel 2002 - continuino a insediarsi illegamente nei territori palestinesi, appellandosi  principalmente a ragioni religiose ma la realtà è che i prezzi delle case sono più bassi e costituscono un ottimo investimento.

 

Mi porta a vedere i murales di Banksy poi ci rechiamo all’ingresso di Aida Camp, il campo profughi di Betlemme in cui vivono più di 4.700 rifugiati in meno di 1 Km quadrato. C’è una porta con sopra la scultura di una chiave - la più grande del mondo - che rappresenta tutte le chiavi delle case che i palestinesi sono stati costretti ad abbandonare.

 

Ora sono sotto il muro, vedo le torrette di controllo israeliane, i segni della Seconda Intifada - fori di proiettili sugli edifici - nulla e degrado intorno. I muro viene chiamato muro della salvezza dagli Israeliani, poichè li protegge dagli attentati - e il numero di attentati è effettivamente diminuito - e muro della vergogna dai Palestinesi.

 

Mi associo però ai Palestinesi, è inquientante, opprimente e fa incazzare molto incazzare affacciarsi alla finestra e vedere solo un blocco di cemento armato, non essere liberi di andare dove si vuole o aver perso il lavoro, amici e/o parenti poichè si trovano dall’altra parte del muro.

 

Ci sono molti ragazzi, la maggior parte non ha nemmeno 20 anni, con il volto coperto dalla kefiah che tirano sassi e bottiglie contro i soldati israeliani che continuano le irruzioni e gli arresti nel campo nonostante questo territorio sia completamente sotto la giurisdizione Palestinese.

 

Mi avvicino, faccio qualche foto, qualcuno mi dice “Yes, freedom” altri “Fuck you!”. I soldati israeliani rispondono con lacrimogeni e proiettili di gomma, è ora di andare mi dice il tassista. Io vado via ma quei ragazzi sono ancora là e crescono sotto un muro, tra un attentato e un bombardamento.

 

Come arrivare a Betlemme

 

Betlemme dista poco più di 10 km da Gerusalemme e la puoi raggiungere facmente in diversi modi.

 

Autobus

Dalla stazione degli autobus arabi, che si trova vicino la porta di Damasco a Gerusalemme, prendi il numero 21, parte ogni 15 minuti dalle 6 alle 21 e arriva a Betlemme in 30 minuti al costo di 7 NIS (circa 1,6  euro). In alternativa c’è il 24 (5 NIS/1,2 euro) che porta al checkpoint principale di Betlemme, da cui però dovrai prendere un taxi.  

Se decidi di andare a Betlemme di sabato, puoi solo prendere il bus numero 21, durante lo shabbat i trasporti pubblici gestiti dagli ebrei sono fermi.

 

Taxi

Il costo di una corsa in taxi privato è di circa 12 euro a tratta, in alternativa puoi quelli collettivi, ma dovrai aspettare che si riempiono prima di partire e potrebbe passare anche un’ora o più.

 

Arrivando da Gerusalemme sarà necessario attraversare il confine, non incontrerai alcun problema ma ricordati di portare dietro il passaporto in caso di controllo. Al mio ritorno a Gerusalemme, l’autobus su cui viaggiavo è stato fermato al checkpoint e sono saliti un paio di soldati israeliani per un controllo, con tanto di mitra a seguito; devo ammettere che trovarsi un’arma di quel calibro a pochi centimetri non è proprio un’esperienza piacevole.

 

Ti starai chiedendo se vale la pena soggiornare o meno a Betlemme, per quella che è la mi esperienza sono andata e tornata in giornata e ho trovato sufficente un giorno per le mie esigenze. La cittadina ha comunque altro da offrire, come la città vecchia, il bazar alcuni siti nei ditorni, se si ha tempo si può anche soggiornare qualche giorno e prendersela con comodo, i prezzi per dormire e mangiare sono decisamente inferiori a quelli di Gerusalemme.

Dove?

Perchè?

Street Art, 

STORIACultura,

Atmosfera

Quanto costa? 
 

Gratis

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