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Invaders in Berlin

Berlino, Germania
Giochi innocenti, Invaders in Berlin
Memorial, Invaders in Berlin
Banzai Bridge, Invaders in Berlin
La Sentinella, Invaders in Berlin
Jogging, Invaders in Berlin
Il Turista, Invaders in Berlin
Il Soldato, Invaders in Berlin
Il Giardiniere, Invaders in Berlin
The Boss, Invaders in Berlin
Business Man, Invaders in Berlin
I Pescatori di diamanti, Invaders
Up&Down, Invaders in Berlin
Caduta nel Parlamento, Invaders in B
Centro Sociale, Invaders in Berlin
I Padroni della strada, Invaders
Street Food, Invaders in Berlin
Art Monkey, Invaders in Berlin
Traffic Light, Invaders in Berlin
U.S vs U.R.S.S, Invaders in Berlin
BatTubo, Invaders in Berlin
Riflessioni, Invaders in Berlin
L'impiccato, Invaders in Berlin
RockStar, Invaders in Berlin
Concerto Primo, Invaders in Berlin
Saluti, Invaders in Berlin
Alexander, Invaders in Berlin
Il Buco, Invaders in Berlin
Maschera a Gas, Invaders in Berlin
Effetti Collaterali, Invaders in Ber
Coming Out, Invaders in Berlin
Antiquariato, Invaders in Berlin
Le Ore, Invaders in Berlin
Il Picchiatore, Invaders in Berlin

Berlino, tra street art e fotografia

 
A volte con la fantasia si va molto più lontano che salendo su un qualsiasi aereo. Invaders in Berlin è un progetto fotografico nato per gioco al ritorno di un viaggio di pochi giorni nella capitale tedesca nel febbraio 2013. Totalmente affascinata e rapita dall’atmosfera berlinese: frizzante, in controtendenza e in continuo divenire, e dalla sua arte di strada, tra le più vivaci d’Europa, ho voluto dare alla città una lettura totalmente inedita, unendo la fotografia e la street art tramite la tecnica del collage. Fantasticando, ho immaginato una Berlino sotto assedio, completamente invasa.
 
Questa volta però non erano le SS, le truppe americane o sovietiche a prenderne il controllo ma i murales e gli stencil dei suoi stessi muri, ironici e colorati, i quali, prendendo vita, cominciano ad andarsene a spasso per la città. Ho immaginato una coppia gay che esce a fare una passeggiata, nel quartiere di San Nicolas nei pressi della statua di San Giorgio, intimamente abbracciata, e una etero che si allontana sullo sfondo divisa (Coming Out), ho riso immaginando un orsacchiotto malconcio che viene ripetutamente lasciato sulle rotaie ad Alexander Plaza dal suo padroncino dispettoso che si diverte a vederlo ripetutamente investito dal tram, noncurante che il suo piccolo amico di pezza odia questo gioco (Giochi innocenti).
 
Mi sono intristita camminando tra i cubi di cemento del Holocaust-Mahnmal, il memoriale della Shoah, e così come me anche un bimbo che si è seduto su uno di essi a  riflettere su uno dei più grandi orrori del genere umano (Memorial) e ancora camminando per gli steli ho intravisto il corpo di una donna scheletrica, sopravvissuta alla grande guerra ma che ne porta tutti i segni, ormai indelebili (Effetti Collaterali). Ho trovato in un mercatino vintage un tostapane che sforna il simbolo della pace, un concetto purtroppo lasciato nel dimenticatoio ultimamente (Antiquariato).
 
Ogni fotomontaggio racconta una piccola storia di una città profondamente segnata dagli eventi del XX secolo che ha però saputo reinventarsi e ricominciare, guardando al futuro, soprattutto tramite l’arte. Il progetto è allo stesso tempo un inno alla street art e un modo di fermare nel tempo un’espressione artistica così fugace che ben rappresenta la nostra società. 

 

 

 
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